Qualche altra considerazione sulla scelta di Shadrach come sostituto di Mangu. Naturalmente avverto ancora un vago senso di colpa. Ma perché? Non mi sto proponendo di assassinarlo, bensì di nobilitarlo trasformando il suo corpo nel veicolo fisico di un potere smisurato. Certo, lui potrebbe obiettare che quello che gli propongo è, se non un assassinio puro e semplice, una forma di schiavitù nel migliore dei casi, e la sua gente ha sopportato la schiavitù già abbastanza a lungo. Ma non è così; Shadrach non è la stessa cosa dei suoi antenati, e tutti i vecchi debiti sono stati cancellati dalla Guerra Virale, che ha distrutto indiscriminatamente schiavi e padroni, ha colpito allo stesso modo generali e neonati, e ha lasciato quelli che si sono salvati nella condizione di superstiti puri e semplici: privi di un passato, liberati e affidati alle nuove regole di un mondo in cui la storia nasce vergine e pura ogni giorno. Vogliono forse dire qualcosa per qualcuno i peccati degli schiavisti, oggi? La società, la rete di rapporti, che si è evoluta sotto lo stimolo della schiavitù e delle sue conseguenze, e anche sotto lo stimolo dell’emancipazione e delle sue conseguenze, è definitivamente sparita. E io sono Gengis Mao, e ho bisogno del suo corpo. Non mi devo accollare colpe altrui. Non sono tedesco: potrei mandare degli ebrei a morire nei forni se fosse necessario, senza dovermi giustificare per dei peccati del passato. Non sono un bianco: quindi sono libero di rendere un nero mio schiavo. Il passato è morto. La storia è una serie di pagine bianche, adesso. E poi, se degli imperativi storici esistono davvero ancora, io sono un mongolo: i miei padri hanno tratto in schiavitù mezzo mondo. Posso essere da meno? Avrò il corpo di Shadrach.
27 maggio 2012