Se il padrone del mondo è schizoide, non ci sono delle conseguenze per i suoi sudditi? Credo di no. Ho studiato la storia con attenzione. Nel corso della storia intera il popolo ha avuto i regnanti che si meritava, i regnanti adeguati. Un sovrano riflette lo spirito dei suoi tempi ed esprime i tratti più profondi della sua gente. Hitler, Napoleone, Attila, Augusto, Ch’in Shih Huang Ti, Gengis Khan, Robespierre: nessuno è stato un incidente o un’anomalia, ciascuno è stato il prodotto organico dei bisogni del suo tempo. Perfino quando un regnante impone la sua volontà attraverso la conquista, e questo non è stato il mio caso, è all’opera l’imperativo storico: questa gente voleva subire la conquista, aveva bisogno di subirla, altrimenti non avrebbero ceduto. È lo stesso ora. Tempi schizoidi esigono un governo schizoide. La popolazione di questo pianeta muore agonizzando per decomposizione degli organi; esiste un antidoto, ma non lo mettiamo in distribuzione; la popolazione di questo pianeta accetta la situazione. Io questa la chiamo follia. Un governo folle, dunque, per una cittadinanza folle, un governo che offre promesse di antidoti ma non le mantiene mai. Naturalmente non c’è abbastanza antidoto per tutti. Ma ce n’è un po’ che si potrebbe distribuire. Espandere l’offerta non è tra le nostre priorità. Offriamo speranza, ma non iniezioni, e in un modo o nell’altro questo sorregge i nostri sudditi. Follia. Un mondo che distrugge se stesso con antigeni trasportati dal vento è folle; un mondo che sì affida a un’oligarchia di stranieri è folle; è appropriato allora che gli oligarchi stessi siano folli.