— Ho parlato a Mangu perché provavo pietà per lui — dice freddamente Lindman.
— L’hai fatto per pietà, nient’altro che per pietà? Non avevi assolutamente considerato che avrebbe potuto reagire in un modo che avrebbe sconvolto il programma Avatar, e che avrebbe creato problemi a Nikki Crowfoot?
Katya tace per qualche secondo.
Infine dice, in un tono più cedevole: — Immagino che anche quello mi sia passato per la mente. Ma era molto secondario. Molto, molto secondario. Il fatto principale è che non sopportavo più di guardare Mangu in faccia, di sentirlo parlare del suo futuro sapendo quel che sapevo. Dovevo metterlo in guardia, o accettare tutta la responsabilità di quel che stava per succedergli. Mi credi, Shadrach? Quanto mi ritieni malvagia? Pensi che la mia vita inizi e finisca con questi folli progetti di Gengis Mao? Credi che le sole motivazioni che operano in me siano motivazioni che hanno a che fare con Talos, come accelerare la mia carriera, come distruggere quella di Nikki Crowfoot? Credi questo?
— Non so. Immagino di no.
— Immagini di no?
— Non credo che tu sia fatta così, no.
— Benissimo. Fantastico. Grazie. E ora cosa succederà? Mi denuncerà a Gengis Mao?
— Non c’è nessuna prova che tu abbia mai detto qualcosa a Mangu — replica Shadrach Mordecai. — Lei lo sa. Sa anche che qualunque accusa dovesse fare contro di te potrà essere attribuita a invidia professionale. A dire il vero, penso che non farà proprio niente. Tranne quello che ha detto: che avrebbe mantenuto una segretezza maggiore attorno all’identità del
— È troppo tardi — dice Lindman.
— Il prossimo donatore è già stato scelto?
— Sì.
— E tu sai il nome?
— Sì.
— Suppongo che tu preferisca non dirmelo — dice Shadrach.
— Credo che non dovrei.
— Hai intenzione di dirlo a
— Diresti sempre che è un sabotaggio, se lo facessi?
— Dipende dalle circostanze, immagino. Di chi si tratta?
Katya Lindman è scossa da brividi. Le tremano le labbra.
— Sei tu — dice.
15
Sembra uno scherzo. E non è uno scherzo particolarmente divertente. Shadrach non riesce assolutamente a prenderlo sul serio, nonostante la nota stridente della convinzione nella voce di Katya, quella nota acuta, quasi disperata, di certezza, che Shadrach ha sentito anche nella voce di Roger Buckmaster quando quello sventurato cercava di negare il proprio coinvolgimento nella morte di Mangu; quel tono che dice: “Non mi crederai neanche se giuro su quel che ho di più caro, ma quel che sto dicendo è vero, è vero, è vero, è vero!”. Ma se lui è stato
— No — dice. — Non ti credo.
— Benissimo. Non credermi.
— È assurdo, Katya.
— Non c’è dubbio che sia assurdo. E sarà ancora più assurdo il giorno che verranno a prenderti e ti metteranno in testa gli elettrodi e cancelleranno qualunque traccia di Shadrach Mordecai e riverseranno l’anima di Gengis Mao nel tuo bel corpo scuro.
— Il mio bel corpo scuro — dice Shadrach — è pieno di congegni medici complessi e insostituibili che registrano ogni minima alterazione nel metabolismo di Gengis Mao. Roger Buckmaster ci ha messo un paio d’anni a progettare e costruire quel sistema, Warhaftig ha impiegato settimane a installarlo nel mio corpo, io ho speso un anno a imparare a usarlo. Usandolo, posso proteggere la salute di Gengis Mao in un modo che non ha precedenti in tutta la storia della medicina. Con tutti i cadaveri ancora caldi tra cui Avatar si trova a dover scegliere, credi che Gengis Mao li lascerebbe scegliere il solo corpo che è indispensabile alla sua…
— Rifletti, Shadrach,
La bocca di Shadrach Mordecai si apre. Non dice niente. Si richiude.
— Se Avatar viene attivato — dice Katya — tu sei finito. Giuro che è così.
— Quando è stato deciso?
— Più di una settimana fa. Io l’ho saputo poche ore prima che partissimo per Karakorum.