Читаем Shadrach nella fornace полностью

— Ha afferrato l’idea. Quel che sto dicendo è che chiunque qui potrebbe aver ucciso Mangu. Solo che non c’è nessuna prova che qualcuno l’abbia effettivamente fatto. Lei lo sa, ogni volta che qualcuno oltrepassa una porta da queste parti il movimento viene registrato. Nessuno è entrato nella camera da letto di Mangu stamattina, né attraverso l’interfaccia né attraverso l’ascensore. I nastri sono assolutamente vuoti. L’ultimo a entrare è stato Mangu stesso, attorno a mezzanotte. Un’ispezione preliminare ci dice che non vi è traccia di intrusi nella stanza, non ci sono impronte digitali sospette, non ci sono fiocchi di forfora altrui, capelli, filamenti di vestiti. E non vi è segno di colluttazione. Mangu era un uomo forte, lo sa. Non sarebbe stato facile sopraffarlo.

— Lei sta suggerendo che si tratta probabilmente di un suicidio? — chiede Shadrach.

— Sì. Ovviamente. Nel mio staff a questo punto nessuno prende seriamente in considerazione teorie diverse. Ma il Presidente è sicuro che si sia trattato di omicidio, e lei avrebbe dovuto vedere com’era prima del suo arrivo. Quasi isterico, gli occhi da folle, delirava praticamente. Lei capisce, io e i miei uomini non facciamo una gran figura se lui rimane convinto che ci sia stato un assassinio. Il nostro compito in teoria è rendere gli assassinii impossibili, quassù. Ma la questione non è soltanto se io perderò il lavoro o meno, dottore. C’è tutta questa purga strabiliante che sta lanciando, gli arresti, gli interrogatori, misure restrittive, un affare tremendamente ingarbugliato e sgradevole e costoso, e tutto assolutamente inutile per quanto riesco a giudicare. Quel che voglio sapere — dice Avogadro — è se lei pensa che ci sia qualche possibilità che il Presidente sarà disposto ad adottare un atteggiamento più razionale a proposito della morte di Mangu più avanti, quando si sarà ripreso.

— Non lo so. Ma ne dubito. Non l’ho mai visto cambiare idea a proposito di niente.

— Ma l’operazione…

— L’ha indebolito, certo. Fisicamente e psicologicamente. Ma non ha cambiato granché il suo modo di ragionare, non in maniera percepibile. È sempre stato un po’ così con questa storia degli assassini, certo; e ovviamente sta dando per scontato che Mangu sia stato ucciso perchéquest’ipotesi soddisfa una specie di bisogno interiore che ha, una proiezione della fantasia, qualcosa di molto oscuro e intricato. Credo che darebbe per scontate le stesse cose se si fosse trovato in perfetta salute quando Mangu se n’è volato per la finestra. Quindi la sua guarigione non è di per sé un fattore che lo possa spingere a rielaborare una valutazione sulla morte di Mangu. Tutto quello che posso suggerire è che lei aspetti tre o quattro giorni, finché lui non sarà abbastanza forte da riprendere il suo posto, e che lo vada a trovare con i risultati della sua investigazione, completata, gli mostri in maniera incontrovertibile che niente può far pensare a un omicidio, e faccia affidamento alla sua lucidità di fondo per portarlo ad accettare il fatto che Mangu si è ucciso.

— Supponiamo che io gli portassi il rapporto questo pomeriggio?

— Non è ancora in grado di sopportare tutta questa tensione. E poi, un’investigazione così veloce gli sembrerà plausibile? No, io raccomanderei di aspettare tre giorni al minimo, meglio ancora quattro o cinque.

— E nel frattempo — dice Avogadro — ci saranno retate di sospetti, sonderemo la mente di moltissime persone, degli innocenti soffriranno, il mio personale sprecherà energie nello stupido inseguimento di un assassino inesistente…

— Non può ritardare la purga di qualche giorno, allora?

— Ci ha ordinato di cominciare immediatamente, dottore.

— Lo so, ma…

— Ci ha ordinato di cominciare immediatamente. Abbiamo cominciato.

— Di già?

— Di già. Non mi sfugge il significato di un ordine del Presidente. Nel corso degli ultimi dieci minuti hanno avuto luogo i primi arresti. Posso cercare di frenare la fase degli interrogatori in modo che i prigionieri subiscano il minor danno possibile prima che io abbia presentato al Presidente i risultati della mia indagine sulla morte di Mangu, ma non ho nessun potere di ignorare del tutto le sue istruzioni. — In tono tranquillo Avogadro aggiunge: — Non vorrei neanche provarci.

— Allora ci sarà una purga — dice Shadrach, scrollando le spalle. — Spiace a me quanto a lei, immagino. Ma non c’è proprio modo di fermarla ora, eh? E nessuna speranza sensata che lei possa convincere Gengis Mao a mandare giù la teoria del suicidio, non questo pomeriggio o domani o la prossima settimana, non se lui vuole credere che Mangu è stato ucciso. Mi dispiace.

— Anche a me — dice Avogadro. — Okay. Grazie per l’attenzione, dottore. — Fa per allontanarsi; poi, fermandosi, lancia a Shadrach un’occhiata intensa, come per esaminarlo, in maniera che lo mette a disagio. — Oh, ancora una cosa, dottore. C’è qualche motivo che magari lei conosce per cui Mangu potrebbe aver deciso di uccidersi?

Shadrach inarca le sopracciglia. Riflette per qualche istante.

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