Читаем Operazione Domani полностью

Primo punto per il Maggiore. Decisi che, col dovuto addestramento, avrebbe potuto essere un professionista. Però era un maledetto dilettante, e non lo rispettavo. Aveva perso uno, forse due dei suoi scagnozzi; mi aveva costretta a subire, senza che fosse necessario, percosse, contusioni, e molteplici affronti personali (alcuni dei quali da togliere il respiro, non fossi stata una donna allenata); e aveva sprecato due ore o più. Ci fosse stato il mio boss, il/la prigioniero/a avrebbe sputato l’anima immediatamente e passato quelle due ore a confidare il cento per cento dei suoi ricordi a un registratore.

Capoccia si prese addirittura la briga di accudirmi. Mi portò in bagno e aspettò tranquillamente mentre io facevo pipì, senza che la cosa degenerasse in scene antipatiche; e anche quello era da dilettanti, visto che una delle tecniche più utili di tipo cumulativo nell’interrogare un dilettante (non un professionista) è costringerlo/costringerla ad alterare le sue abitudini alla toilette. Se lei è sempre stata salvaguardata dagli aspetti più duri dell’esistenza o se lui soffre di eccessivo amor proprio, come accade a molti maschi, la tecnica è efficace almeno quanto il dolore, e diventa ancora più potente se associata al dolore o ad altre umiliazioni.

Secondo me Mac non lo sapeva. Mi sembrava fondamentalmente un tipo decente, nonostante la sua propensione per… no, a parte la sua propensione per un pizzico di stupro; propensione comune alla maggioranza dei maschi, stando ai Kinsey.

Qualcuno aveva rimesso il materasso sul letto. Mac mi ci guidò, mi disse di sdraiarmi sulla schiena a braccia distese. Poi mi incatenò alle gambe del letto, usando due paia di manette. Non erano del tipo in dotazione agli agenti di pace; erano speciali, foderate di velluto; il genere di porcherie usate dagli idioti per i giochini sado-maso. Chissà chi era il pervertito. Il Maggiore?

Mac si accertò che fossero ben chiuse ma non troppo strette, poi stese su di me, dolcemente, una coperta. Un bacio della buonanotte non mi avrebbe sorpresa; ma non ci fu. Mac se ne andò tranquillo.

Se mi avesse baciata, il metodo C avrebbe richiesto di restituirgli il bacio con ardore? O di girare la testa e cercare di sottrarmi? Bell’interrogativo. Il metodo C si basa sul non-posso-proprio-farci-niente e richiede un preciso giudizio sul quando dimostrare entusiasmo, e quanto dimostrarne. Se lo stupratore sospetta che la vittima imbrogli, la partita è persa.

Avevo appena deciso, con un certo rimpianto, che avrei dovuto rifiutare quel bacio ipotetico, quando mi addormentai.

Non mi lasciarono dormire a sufficienza. Esausta per tutto quello che mi era successo, ero piombata in un sonno profondo, me n’ero imbevuta, quando venni risvegliata da un ceffone. Non Mac. Rocks, ovviamente. Uno schiaffo non forte come quello di prima, ma del tutto superfluo. Ebbi l’impressione che ce l’aveva con me per la lezioncina che forse aveva ricevuto dal Maggiore… e promisi a me stessa che appena fosse giunto il momento di terminarlo, lo avrei fatto lentamente.

Sentii Corto dire: — Mac ha detto di non picchiarla.

— Non l’ho picchiata. Era solo un buffetto amoroso per svegliarla. Chiudi il becco e fatti gli affari tuoi. Stammi alla larga e tienile puntata addosso la pistola. Su di lei, idiota! Non su di me.

Mi portarono nel seminterrato, in una delle nostre stanze per gli interrogatori. Corto e Rocks se ne andarono (penso che Corto se ne sia andato e so che Rocks uscì: sparì il suo puzzo) e un’équipe da interrogatorio prese il comando. Non so chi o quanti fossero, perché nessuno di loro disse mai una parola. L’unica voce era quella che per il mio cervello era «il Maggiore». Pareva uscire da un altoparlante.

— Buongiorno, signorina Friday.

(Mattino? Mi sembrava improbabile) — Come va, figlio di provetta?

— Sono lieto di vederti in gran forma, tesoro, perché questa seduta potrebbe dimostrarsi lunga e faticosa. Persino sgradevole. Voglio sapere tutto di te, amore.

— Spara. Cosa ti interessa per prima?

— Raccontami del viaggio che hai appena fatto, in ogni minimo dettaglio. E descrivimi l’organizzazione di cui fai parte. Tanto vale dirti che ne sappiamo già parecchio, per cui se mi mentirai me ne accorgerò. Nemmeno una bugia piccola così, tesoro, perché io me ne accorgerò e rimpiangerò per sempre quello che succederà dopo, ma tu lo rimpiangerai anche di più.

— Oh, non ti mentirò. State registrando? Ci vorrà parecchio tempo.

— Stiamo registrando.

— Okay. — Vuotai il sacco per tre ore.

Così prevedeva la dottrina. Il mio capo sa che novantanove agenti su cento crolleranno sotto un dolore sufficiente, e che quasi la stessa percentuale crollerà sotto un lungo interrogatorio combinato alla stanchezza pura e semplice; ma solo Budda in persona può resistere a certe droghe. Dato che il boss non si aspetta miracoli e odia perdere agenti, la dottrina standard è Se ti beccano, canta!

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