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Brom, trasse un lungo sospiro. «Si chiamano Ra'zac. Nessuno sa se sia il nome della loro razza o quello che si sono scelti. A ogni modo, se possiedono nomi individuali, li tengono segreti. I Ra'zac non si sono mai visti prima dell'ascesa al potere di Galbatorix. Deve averli scovati da qualche parte durante i suoi viaggi e arruolati al suo servizio. Si sa poco di loro. Ma posso dirti una cosa: non sono umani. Quando ho intravisto la testa di uno di loro, mi è sembrato di scorgere un becco e occhi neri grandi quanto il mio pugno... ma come riescano a parlare la nostra lingua è un mistero. Senza dubbio il resto del loro corpo è altrettanto deforme. Per questo si coprono sempre con i mantelli, che sia caldo o freddo.

«Quanto ai loro poteri, sono più forti di qualunque uomo e possono fare salti di incredibile altezza, ma non sanno usare la magia. Ritieniti fortunato per questo, ragazzo mio, perché altrimenti a quest'ora saresti già nelle loro grinfie. So anche che provano una certa avversione per la luce del sole, per quanto essa non possa fermarli, se sono decisi. Non commettere mai l'errore di sottovalutare un Ra'zac, perché sono astuti e pieni di risorse.»

«Quanti sono?» disse Eragon, chiedendosi come facesse Brom a sapere tante cose. «per quanto ne so, solo quei due che hai visto. Potrebbero essercene altri, ma non ne ho mai sentito parlare. Può darsi che siano gli ultimi di una razza quasi estinta. Sai, sono i cacciatori di draghi personali del re. Quando la notizia di un avvistamento di un drago in queste terre giunge all'orecchio di Galbatorix, lui manda i Ra'zac a investigare. E spesso li segue una scia di morte.» Brom soffiò una serie di anelli di fumo e li guardò fluttuare fra i rovi. Eragon ignorò gli anelli finché non si accorse che stavano cambiando colore e guizzavano in tutte le direzioni. Brom ammiccò con aria astuta.

Eragon era sicuro che nessuno avesse visto Saphira: perciò come poteva Galbatorix aver avuto notizia della sua esistenza? Quando espresse i suoi dubbi. Brom disse: «Hai ragione, mi sembra molto improbabile che qualcuno di Carvahall abbia avvertito il re. Perché non mi racconti dove hai trovato l'uovo e come hai allevato Saphira? Questo potrebbe aiutarci a capire.»

Eragon esitò; poi gli narrò gli eventi fin da quando aveva trovato l'uovo sulla Grande Dorsale. Provò un meraviglioso senso di sollievo nel potersi finalmente confidare con qualcuno. Brom fece qualche domanda, ma per la maggior parte del tempo ascoltò con attenzione. Il sole stava per tramontare quando Eragon giunse alla fine del racconto. Entrambi rimasero in silenzio mentre le nuvole si tingevano di rosa. Alla fine Eragon disse: «Vorrei tanto sapere da dove viene. Saphira non ricorda.»

Brom inclinò la testa da un lato. «Non so... Mi hai chiarito molti aspetti di questa storia. Sono sicuro che nessuno, oltre a noi, ha visto Saphira. I Ra'zac dovevano avere una fonte di informazioni al di fuori di questa valle, una persona che probabilmente adesso è già morta... Hai passato momenti difficili e te la sei cavata egregiamente. Sono impressionato. »

Eragon fissò nel vuoto, poi chiese: «Che cosa ti è successo alla testa? Sembra che ti abbia colpito un sasso.»

«No, ma ci sei andato vicino.» Trasse una lunga boccata di fumo dalla pipa. «Mi aggiravo intorno all'accampamento dei Ra'zac quando è calata la sera, cercando di scoprire quello che potevo, ma mi hanno sorpreso nell'ombra. Era una buona occasione, ma mi hanno sottovalutato e sono riuscito a sfuggire al loro agguato. Tuttavia» aggiunse amareggiato. «ho dovuto pagare questo tributo alla mia stupidità. Stordito, sono caduto a terra e non ho ripreso i sensi se non il giorno dopo. A quel punto loro erano già arrivati alla tua fattoria. Era troppo tardi per fermarli, ma li ho cercati comunque. È stato quando ci siamo incontrati per la strada.»

Ma chi crede di essere, per poter affrontare i Ra'zac da solo? Gli hanno teso un agguato nel buio, e lui è rimasto solo stordito? Turbato, Eragon chiese con foga: «Quando hai visto il mio marchio, il gedwey ignasia, perché non mi hai detto chi erano i Ra'zac? Avrei avvertito Garrow invece di andare prima da Saphira, e tutti e tre saremmo potuti fuggire.»

Brom sospirò. «Non sapevo che cosa fare. Pensavo di poter tenere i Ra'zac lontani da te. Una volta che fossero partiti, ti avrei chiesto di Saphira. Ma loro mi hanno battuto in astuzia, È un errore di cui mi pento amaramente, un errore che ti è costato caro.»

«Chi sei?» esclamò Eragon indignato. «Come mai un semplice cantastorie di campagna possiede la spada di un Cavaliere? Come mai sai tante cose sui Ra'zac?»

Brom tamburellò le dita sulla pipa. «Mi sembrava di aver già detto che di questo non voglio parlare.»

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Андрей Боярский

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