TRA TERRA E MARE.
Durante la guerra dei Duecento Anni, molti abitanti del Mondo Emerso, stanchi dei combattimenti, abbandonarono le loro Terre per andare a vivere in mare. L’ultimo contatto con loro risale a centocinquanta anni addietro, quando i regni congiunti della Terra dell’Acqua e del Vento tentarono di invadere il Mondo Sommerso grazie a una mappa, ottenuta da un abitante di quel regno tornato sulla terraferma. La spedizione finì tragicamente: nessun superstite tornò a raccontare cosa accadde. Da allora, di quel continente non si sa più nulla e si è persa memoria di come raggiungerlo.
Si sancisce pertanto il diritto del re della Terra del Vento di custodire copia della carta nautica con cui (...) La mappa originale verrà impiegata (...) spedizione militare contro il Mondo Sommerso.
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Prima di partire.
Una sacca con qualche libro e pochi abiti era tutto il suo bagaglio. Sennar se la caricò sulle spalle e uscì all’aria aperta.
Sotto il mantello indossava una tunica nera lunga fino ai piedi, ornata da intricati fregi rossi che culminavano in un grande occhio spalancato sul ventre. Non si era ancora abituato al clima di Makrat. Quando abitava nella Terra del Mare le primavere erano miti e nella Terra del Vento faceva sempre caldo. Nella Terra del Sole, invece, sede del Consiglio dei Maghi per quell’anno, la primavera era gelida quasi quanto l’inverno e il caldo torrido e soffocante dell’estate arrivava all’improvviso. Sennar rabbrividì e si coprì i lunghi capelli rossi con il cappuccio del mantello.
Aveva diciannove anni ed era un mago. Un ottimo mago. Ma non un eroe. Era Nihal quella che si gettava incontro alla morte senza esitazione. Lui elaborava strategie dietro le linee. E ora che aveva la possibilità di fare qualcosa per il popolo di quel loro mondo martoriato, aveva paura. Dopo mesi di assemblee con i maghi del Consiglio e riunioni con i vertici militari, il momento era arrivato. Sarebbe partito e avrebbe solcato i mari alla volta di un continente che, per quanto ne sapeva, poteva anche non esistere più.
Da solo, così aveva deliberato il Consiglio.
Da centocinquanta anni non si avevano notizie del Mondo Sommerso. La sua missione era trovarlo e convincere il re ad aiutare il Mondo Emerso in una guerra di cui non si vedeva la fine: quella contro il Tiranno. Alla luce dell’alba, gli sembrò una missione senza speranza.
Il suo cavallo era già pronto. Sennar esitò prima di montare in sella.
Si guardò intorno. Non c’era anima viva. Tutto addormentato. Doveva partire così, senza un saluto. D’istinto si portò la mano alla cicatrice sulla guancia. Poi spronò il cavallo e si mise in cammino.
La prima tappa sarebbe stata la Terra del Mare, dove avrebbe cercato qualcuno disposto ad affrontare l’oceano con lui.
Era la Terra in cui era nato. L’aveva lasciata a otto anni per seguire Soana, la sua maestra, nella Terra del Vento e ci era tornato di rado, perché il viaggio era lungo e pericoloso.
Sennar mancava da casa da due anni.
Ora che si trovava a un nuovo bivio della sua vita, sentiva il bisogno di rivedere la madre.
Arrivò al suo villaggio, Phelta, che era mattina inoltrata. Il cielo era nero e gonfio di pioggia, un cielo da tempesta che incombeva come una cappa sulle poche case del suo paese natale. Non c’era in giro nessuno, dovevano essersi tutti rintanati in previsione della mareggiata. C’era umidità nell’aria e Sennar inspirò il profumo del mare, forte, penetrante, che arrivava fin nell’entroterra.